Leadership. I principali stili

stili di leadership

Leadership Situazionale, Trasformazionale e Transazionale si connotano come i tre principali modelli di leadership. 

Leadership Situazionale

Secondo il modello della Leadership Situazionale sviluppato da Hersey e Blanchard (1969) si connota per una forte connessione tra lo stile di leadership del leader e il livello di maturità lavorativa e psicologica dei collaboratori.
Secondo tale accezione risulta possibile pensare allo stile di leadership come un fattore che si colloca su un continuum che va da uno stile focalizzato sul compito (task-oriented) a uno stile focalizzato sulla relazione (people/relation-oriented).
Lo stile task-oriented è di tipo direttivo, prevede la definizione di ruoli e di istruzioni e si basa sull’utilizzo di canali prevalentemente formali di comunicazione.
Lo stile people/relation-oriented mette al centro le persone ponendo una particolare attenzione alla riduzione e gestione dei conflitti emotivi oltre che alla ricerca di relazioni equilibrate.

Leadership trasformazionale

ll concetto di leadership trasformazionale si contraddistingue per avere conosciuto una importante evoluzione negli ultimi trent’anni al punto che è stato connesso a temi di cruciale importanza e rilevanza strategica come il successo degli amministratori delegati, l’efficacia dei manager, l’intelligenza emotiva e la leadership cross-culturale. 

La leadership trasformazionale si connota come la condizione tale per cui il leader punta ad accrescere il livello di consapevolezza dei collaboratori verso i risultati desiderati e ai metodi per raggiungerli.

L’obiettivo è la costruzione di un contesto dove i collaboratori siano interessarsi al bene dell’organizzazione nel suo complesso.

La leadership trasformazionale si distingue per quattro aspetti:

  • Idealized influence ovvero la capacità del leader di porsi come modello di comportamento da imitare per i collaboratori;
  • Inspirational motivation che si connota come la capacità del leader di ispirare, offrendo ai suoi collaboratori sfide condivise oltre che comunicando loro entusiasmo e ottimismo;
  • Intellectual stimulation nonché la capacità del leader di guidare i collaboratori a essere innovativi affinchè si facciano portavoce di nuove prospettive per la riconsiderazione dei problemi esistenti;
  • Individualized consideration definita come la capacità del leader di agire come un coach ovvero come soggetto che assiste i collaboratori nell’espressione del loro potenziale.

L’adozione di questa tipologia di leadership favorisce l’implementazione di comportamenti, nei collaboratori, basati sull’autoregolazione e sull’auto-adattamento.

Leadership transazionale

La leadership transazionale si basa sull’idea secondo la quale il mercato rappresenta un luogo di interazione tra leader e collaboratori, ovvero di relazioni che si basano su reciprocità, flessibilità e adattabilità da parte di entrambi. 

Il focus della leadership transazionale è, quindi, l’interazione tra leader e collaboratori, concepita come l’insieme di scambi di gratificazioni tra le parti volti a massimizzare i vantaggi organizzativi e individuali.

I principali scambi riguardano i leader e i collaboratori.

Il leader ha il compito di raggiungere gli obiettivi di performance, di motivare i collaboratori attraverso ricompense esterne, di dirigere l’operato delle persone per mezzo la definizione di obiettivi stabiliti, di evitare rischi non necessari e di incrementare l’efficienza organizzativa. I collaboratori devono, invece, essere in grado di perseguire gli obiettivi professionali individuali, di minimizzare l’ansia sul luogo di lavoro, di concentrarsi su obiettivi organizzativi chiari.

Francesca Rizzi
– COO SDBA

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