Mondializzazione e Internazionalizzazione

Mondializzazione e Internazionalizzazione

Tra i termini più connessi alla globalizzazione emergono anche quelli di mondializzazione e internazionalizzazione. 

Ancora oggi si denota però una confusione tra questi con particolare riferimento a globalizzazione e mondializzazione.

Mondializzazione 

Nonostante appaiano simili, globalizzazione e mondializzazione sono due concetti differenti e distinti. 

Il Prof. Bruno Amoroso ne ha chiarito le diversità evidenziando la differenza che intercorre tra il concetto apparentemente ampio di globalizzazione e quello invece poco conosciuto di “economia mondo”. 

La globalizzazione è, quindi, un’apertura di tipo mono centrista dei mercati mondiali che si pone completamente a vantaggio dei Paesi ricchi, causando una sorta di divario e di crescente distanza tra nord e sud imputabili a differenti configurazioni economiche e sociali. 

La mondializzazione si delinea, invece, come un processo di resistenza non alternativa, che accetta cioè le premesse della globalizzazione, ma propugna correttivi e controlli per eliminare gli eccessi e reintrodurre una prospettiva di crescita per tutti. 

La mondializzazione difende, quindi, una logica dove i rapporti di scambio tra i Paesi si basano sulla collaborazione tra le varie realtà del mondo, in cui ogni differenza è valorizzata ed è proposta come prodotto di scambio. 

Si sottolinea che la mondializzazione, a differenza della globalizzazione, non si chiude sul mono-centrismo, ma opera verso la ricerca dell’apertura al resto, verso la scomparsa di centri di potere economico, attraverso l’esaltazione delle differenti aree di economia-mondo in un interscambio che sia concretamente proficuo per tutti. 

Internazionalizzazione 

Sebbene si tenda ad utilizzare il termine internazionalizzazione come mero sinonimo di globalizzazione risulta però fondamentale evidenziare come questo assuma connotati differenti in quanto si basa su rapporti di diretta interazione. 

Così come evidenziato nelle sezioni precedenti, la globalizzazione si fonda su una complessiva abolizione delle differenze ed è finalizzata alla piena integrazione degli aspetti nazionali in un unico aspetto globale avente carattere uniforme. 

L’internazionalizzazione è un processo di adattamento a condizioni nuove esterne al sistema. 

Dati questi presupposti l’internazionalizzazione non sottende i fini omologativi e le attività propriamente previste dalla globalizzazione. 

Internazionalizzazione significa – infatti – operare per rendere un qualcosa adatto all’uso/produzione/esportazione in altre realtà/culture e diventa un processo di adattamento a condizioni nuove esterne al sistema. 

Nonostante viga una distinzione tra i due termini è fondamentale ricordare che questi si pongono in un rapporto di muta e diretta interazione in quanto l’internazionalizzazione rappresenta l’apertura dei rapporti economici tra tutti i Paesi in uno scambio alla pari. 

Tale relazione si fonda sul fatto che ogni azienda opera per produrre/esportare un prodotto/servizio in un altro mercato/cultura. 

Il tema dell’internazionalizzazione risulta comunque [e necessariamente] legato alla globalizzazione. 

Dati questi presupposti risulta possibile affermare che la globalizzazione rappresenta l’obiettivo finale di un’azienda che vuole proporsi ad operare in un mercato “senza confini” mentre l’internalizzazione si connota come il passaggio essenziale per giungere all’obiettivo della globalizzazione.

Di particolare rilievo figura la definizione di Herman E. Daly fondata su una chiara distinzione tra internazionalizzazione e globalizzazione. 

Egli riconosce, quindi, come l’internazionalizzazione si riferisca all’importanza del commercio internazionale, delle relazioni internazionali, dei trattati, etc. e annovera come “unità di base” e di analisi la Nazione sebbene riconosca – al contempo – come diventino sempre più necessari e importanti i rapporti tra le Nazioni.  

La distinzione tra internazionalizzazione e globalizzazione è, quindi, strettamente legata al fatto che la seconda accezione si riferisce prettamente all’integrazione economica di molte economie precedentemente nazionali in un’unica economia globale per mezzo del libero scambio e la libera mobilità dei capitali ma anche tramite una migrazione facile o incontrollata. 

Se da una parte la globalizzazione apporta la cancellazione dei confini nazionali per fini economici, l’internazionalizzazione mantiene una visione e un approccio legato alla singola nazione tale per cui si delinea un adattamento a condizioni nuove esterne al sistema.

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