La metodologia SCRUM

il metodo scrum

SCRUM si connota come una metodologia agile, incrementale e iterativa, per lo sviluppo di servizi, prodotti, applicazioni e progetti. 

Rappresenta un framework iterativo che si sostanzia secondo una operatività logica e graduale che a sua volta appoggia su una modalità strutturata e pianificata. 

SCRUM è tale per cui figura adattabile al contesto in divenire e a tutti i tipo di progettualità in quanto permette la vera costituzione di un sistema proprio e di tipo personalizzato. 

La caratteristica di questo metodo è il fatto che rappresenta un processo empirico, che si basa pienamente sul concetto che la conoscenza derivi in modo completo dall’esperienza e che l’insieme delle decisioni [sia quelle parziali che quelle complessive] debbano essere prese in relazione allo scenario che si delinea. 

I tre pilastri che sostengono l’empirismo sono: trasparenza, ispezione e adattamento.

  1. Il principio di trasparenza prevede che tutte le persone che fanno parte dell’azienda o del gruppo di lavoro (ed i team work devono sempre essere “agili” e formati da un minimo di 3 ad un massimo di 9 membri) debbano sempre essere informati sulla situazione | status progettuale. 
    Questo identifica una condizione tale per cui ogni individuo coinvolto nel progetto deve sapere esattamente in ogni momento come sta procedendo il progetto [sia nel complesso, ma con particolare riferimento l compito che gli è stato attribuito]. 
    Risulta, quindi, necessario che tutti gli individui coinvolti abbiano a disposizione i dati dell’azienda più importanti ed hanno le informazioni che servono.
    La trasparenza è fondamentale non solo affinché le persone conoscano e condividano gli aspetti significativi del processo, ma anche perché questi devono sempre essere aggiornati e pienamente responsabili del lavoro. Il principio di trasparenza richiede, inoltre, la strutturazione di un linguaggio comune di riferimento condiviso da tutti i partecipanti.
  2. L’ispezione o l’analisi dei risultati ottenuti rappresenta un altro pilastro del Metodo SCRUM. Questo principio consiste nella strutturazione di un approccio analitico che si condensa nell’analizzare:
    • l’operato in ottica confermativa e migliorativa
    • i progressi realizzati 
    • gli obiettivi raggiunti 
    • le fasi | attività che devono essere velocizzate per raggiungere gli obiettivi in maniera efficiente ed efficace.
    • L’adattamento consiste nell’operare sulla base della consapevolezza che è fondamentale operare con il fine di imparare ad adattarsi e ad innovare. 
  3. Il processo di adattamento e di innovazione avviene attraverso la struttura e la gestione di SCRUM secondo i suoi elementi | step costitutivi ovvero:
    • Sprint 
    • Sprint Planning Meeting
    • Daily Scrum (una riunione di soli 15 minuti fatta “in piedi” che permette di risolvere problematiche rapidamente)
    • Sprint Review
    • Sprint Retrospective

Affinché questo sia possibile è necessario che ogni progetto prima della sua implementazione debba essere strutturato. Bisogna quindi, analizzare il flusso per riconoscerne le parti costitutive [blocchi].

Ogni progetto viene, di conseguenza, strutturato in blocchi rapidi di lavoro a loro volta costituiti in task.

Date queste premesse SCRUM opera in team. 

Alla base di SCRUM non vigono solo i principi operativi di cui sopra, ma anche le c.d. tre componenti:

  • Eventi
  • Ruoli
  • Artefatti

Il processo SCRUM

SCRUM funziona sulla base di un processo iterativo basato su ruoli, eventi e artefatti.

La caratteristica fondamentale di SCRUM è il fatto che questo non si connota per essere un metodo a cascata di tipo rigido, ma per la sua capacità di definire da una parte un processo logico e graduale di realizzazione e di implementazione del progetto il quale, a sua volta, prevede anche la possibilità di revisione in corso d’opera.

Questo permette che venga attuato un miglioramento di tipo continuativo sulla base delle condizioni e delle variabili esterne parte delle quali non risultano sempre di tipo prevedibile.

È proprio per questo motivo che, punto di vista pratico ed operativo, così come tutte le metodologie Agile, anche il metodo SCRUM si fonda sulla divisione del progetto in più fasi, chiamate Sprint. 

Lo Sprint si connota come il momento in cui ogni gruppo di lavoro presenta nuove funzionalità, operative e implementabili, che vengono fatte valutare al cliente. 

L’iteratività del sistema consente di incrementare poco alla volta, ma molto di frequente, le funzionalità del progetto andando a verificare in modo costante l’andamento complessivo e la soddisfazione del cliente su quanto già prodotto.

Dal punto di vista pratico anche SCRUM si fonda su un metodo ben definito.

Il primo step prevede la nomina del Product Owner ovvero di conosce i risultati che si vogliono ottenere, ossia l’output del progetto. Il Product Owner potrebbe essere il proprietario dell’azienda, i clienti o gli utenti finali.

Affinché un individuo possa coprire questo ruolo è necessario che abbia la visione per far sì che il team costruisca il prodotto giusto. 

Il Product Owner è colui che conosce i risultati che si vogliono ottenere, ossia l’output del progetto.

Una volta identificato il Product Owner si procede alla definizione del Team di sviluppo. 

Vengono, quindi, identificati i “tecnici – operativi” che sono effettivamente preposti alla realizzazione pratica del progetto. 

Il Team deve essere piccolo e non prevede le figure tradizionali (analista, programmatore, ecc.), ma si basa sull’unione di una serie di nuovi ruoli ben definiti, che collaborano nel cercare di soddisfare tutte le richieste dell’utente. 

Contemporaneamente alla definizione del Team si procede anche alla nomina dello SCRUM Master che non è un operativo, ma è colui che viene incaricato di rimuovere gli ostacoli e che guida il Team nell’applicazione del metodo. 

Lo SCRUM Master aiuta il Team a rimanere concentrato sulle attività da compiere: il suo ruolo è di insegnare e motivare, e dare l’esempio al team.

Solo una volta che sono stati chiariti i ruoli e definiti i compiti risulta possibile procedere alla definizione dei c.d. eventi ovvero delle attività che devono essere svolte.

Dato l’obiettivo di progetto [realizzazione | sviluppo di un prodotto o servizio] è necessario comprendere le attività che devono essere sviluppate per la sua realizzazione per poi procedere ad ordinarle per priorità. 

L’output di questa fase è il Product Backlog che rappresenta la guida operativa o meglio la mappa da seguire per realizzare la costruzione di un progetto. 

Il Product Backlog varia in continuazione, proprio per permettere modifiche in corso d’opera da parte della clientela [logica iterativa].

Il Product Backlog viene delineato sulla base delle priorità definite dal Product Owner, il quale dovrebbe avere consenso dal team e dagli stakeholder, in modo da procedere secondo quanto si vuole davvero realizzare.

Una volta definite il ciclo di attività o Product Backlog è necessario approfondire e delineare le tempistiche di progetto. 

Risulta fondamentale stimare la durata delle attività. 

Essendo però molto complesso stimare le attività in tempo [ore] si tende ad usare una scala [sequenza di Fibonacci] per indicare la grandezza di un’attività. 

Questo serve per provare ad indicare la grandezza di un’attività attraverso l’assegnazione ad ogni attività un numero appartenente alla serie di Fibonacci, che ne rappresenti indicativamente una stima di durata. 

La serie di Fibonacci è composta dai seguenti numeri: 1 , 2 , 3 , 5 , 8 , 13 , 21 , 34 , 55 , 89 , 144 , 233 , 377 , …. [dove ogni numero della successione si ottiene prendendo la somma dei due che lo precedono (con l’esclusione dei primi due)].

L’uso di questo metodo permette di comprendere meglio la deviazione di durata tra un’attività e un’altra [è chiara la differenza tra un’attività sia stimata a 8 e una a 13]. 

  1. Attribuzione dei ruoli e dei compiti
  2. Strutturazione | scomposizione del progetto in sub attività 
  3. [Chiarimento dell’obiettivo | progetto > scomposizione dell’obiettivo | progetto in attività che lo costituiscono > organizzazione delle singole attività secondo le priorità > generazione del documento guida Product Backlog]
  4. Stima della tempistica: una volta singole attività costitutive è necessario procedere a stimare la loro durata [attribuzione di un valore]
  5. Pianificazione dello Sprint alla luce del chiarimento e condivisione del progetto, delle attività costitutive e delle tempistiche per ogni attività 
  6. Definizione e organizzazione delle fasi di confronto e di verifica, ovvero:
    • Sprint Planning Meeting [definizione attività]
    • Daily Scrum [giornaliero]
    • Sprint Review [al termine di ogni Sprint]
    • Sprint Retrospective [al termine di ogni Sprint Review]

Si ricorda che lo Sprint è il periodo di tempo, di solito un mese o due settimane, nel quale vengono svolte le attività inserite nel Product Backlog in base alla priorità [lo Spring Backlog è la lista delle attività codificate dal team che devono essere completate entro la fine dello Sprint].

Inizialmente lo Sprint è pianificato dal Product Owner, dallo Scrum Master e dal team che decidono quante attività si possono svolgere durante uno sprint e ne calcolano la velocità determinandone un punteggio. 

La velocità dipende da quante attività vengono svolte in uno Sprint, nonché dalla loro durata temporale.

Nell’implementazione di un metodo Sprint è fondamentale il Daily Scrum, un breve incontro giornaliero della durata di quindici minuti che consente al team di sviluppo di pianificare i prossimi giorni di lavoro.

Al termine dei vari Sprint si fa una riunione che viene definita Sprint Review, dove si stabilisce a chiunque voglia partecipare cosa è stato portato a termine e cosa no. 

Successivamente parte il nuovo Sprint, che comprenderà altre attività pianificate sempre ordinate per priorità. 

Questa logica prosegue finché non si terminano tutti gli Sprint (e di conseguenza le attività) e si raggiunge l’obiettivo di progetto.

Infine, si definisce la Sprint Retrospective, con lo scopo di dimostrare cosa è stato portato a termine nell’ultimo sprint e per effettuare le ultime valutazioni sul progetto concluso.

GRAZIE PER LA TUA RICHIESTA.

Contattaci tramite email, telefono
o compila il form così da capire come aiutarti al meglio.