Il concetto di sistema 

sistema economico

Il termine sistema può assumere significati diversi.

In generale, il sistema, indica lo spazio fisico e virtuale dove operano, intervengono ed interagiscono gli attori che lo abitano, in modo continuo ed interconnesso. 

Le nozioni di sistema sono, quindi, presenti nelle diverse discipline e sono usate dai ricercatori con finalità differenti.

Seppure nella loro diversità, queste definizioni, evidenziano il concetto di sistema come un unico elemento ovvero come un insieme, una realtà intrinsecamente legata all’unità [elemento singolo] in cui interagiscono in modo complesso e interconnesso agenti ed attori diversi.

In un sistema economico, ad esempio, gli attori principali che interagiscono condizionandone l’evoluzione sono: 

  • la pubblica amministrazione [politica];
  • l’industria [economia];
  • la società [cittadini];
  • la finanza [titolare delle risorse finanziarie]; 
  • la conoscenza [educazione, formazione e ricerca].

Il concetto di sistema, come spazio fisico e virtuale in cui intervengono vari attori, è assimilabile a quello di classe a causa della sua ampiezza e complessità. 

Il sistema, quindi, è il luogo all’interno del quale i suoi attori e singoli elementi costitutivi sono legati da una condizione di interdipendenza (o di connessione reciproca). 

Le interazioni tra i diversi attori e contesti possono essere del tipo causa – effetto, oltre che di complementarietà. 

Un sistema si connota come una realtà fatta di relazioni che permette la classificazione di fenomeni e cose, oltre che di princìpi e concetti che sono legati da relazioni.  

Le interazioni assumono, all’interno di un sistema, un ruolo fondamentale al punto che possono anche essere di tipologie diverse, come ad esempio d’interdipendenza, di complementarietà, ma anche di altre specie.  

Nello specifico, si evidenzia che le relazioni d’interdipendenza sono quelle che presentano legami di simultaneità e successione e ad essi sono subordinati uno o più elementi. 

Questo legame genera, a sua volta, un insieme di sistemi semplici che si uniscono e sviluppano sistemi complessi. 

Il sistema è così l’unità base principale e ogni sistema si distingue per un proprio ordine proprio di relazioni. 

I sistemi si differenziano, poi, in due macro-categorie: sistemi aperti e chiusi. 

Un sistema si dice “aperto” se legato per vincoli vari di relazione ad altri “sistemi” o fenomeni detti “ambiente”, oppure “chiuso” nel caso in cui non presenti interrelazioni con altri elementi ad esso esterni.

Il concetto di “sistema in economia”

Molte volte l’approccio dell’economia classica e neoclassica ha portato a sviluppare un’immagine non totalmente corretta [o reale] della relazione insita tra il sistema economico e dell’ambiente che lo circonda e lo sostiene in quanto pone poca importanza all’insieme delle interrelazioni tra ambiente ed economia, descrivendo l’economia come sistema chiuso e lineare. 

Il cambiamento di prospettiva e il superamento di questo paradigma è avvenuto quando alcuni economisti, a metà del secolo scorso, hanno analizzato l’interazione tra ambiente esterno ed azienda.  

Negli anni ’70 le economie più sviluppate hanno sperimentato come il processo di crescita economica e l’industrializzazione determino non solo benefici ma anche svantaggi e costi.  

Tra le problematiche, subordinate a questi fenomeni, emergono la globalizzazione, lo sviluppo di nuove tecnologie in particolare della digitalizzazione, il cambiamento climatico e le variazioni demografiche. 

Questi fenomeni hanno mostrato come l’interazione della crescita economica e dell’industrializzazione abbia causato, insieme al degrado ambientale anche una forte e crescente scarsità di risorse. 

Di particolare interesse è l’approccio proposto e sviluppato da William Kapp. 

Kapp riconosce la variazione delle modalità operative aziendali evidenziando come fino a quel momento l’impresa privata aveva operato secondo una prospettiva di internalizzazione dei profitti e di esternalizzazione dei costi sociali [si sottolinea come tali scelte determinano i c.d.  danni all’ambiente.] 

Lo studioso rappresenta la relazione d’interdipendenza tra il sistema economico e il sistema ecologico | ambientale affermando che il crescente degrado, l’esaurimento di risorse non rinnovabili e il cambiamento climatico sono una diretta conseguenza del fenomeno della globalizzazione. 

La globalizzazione delinea e sottende anche una serie di problemi complessi che causano costi sociali e ambientali [o esterni].

Se da una parte Kapp annovera i costi sociali connessi alla globalizzazione, dall’altra identifica anche gli importanti benefici che la società ha avuto per effetto dell’attività produttiva/economica privata. Tra i più importanti riconosce l’istruzione, la sanità, la difesa, la riduzione della povertà, lo sviluppo. 

Secondo Kapp bisogna favorire il superamento di un sistema economico analizzato solo in termini di efficienza monetaria e di PIL. 

L’economia non può, quindi, prescindere dalle condizioni di riproduzione di ogni sistema. Si identifica la chiara necessità di agire di operare secondo una logica basata sulla valutazione congiunta di costi/benefici in una visione non prettamente monetaria. 

Bisogna, così, approfondire ogni fenomeno secondo la prospettiva di indagine e comprensione delle connessioni tra gli ambienti e gli effetti che essi possono portare. Dati questi presupposti emerge come la teoria neoclassica non sia stata in grado di dare il rilievo adeguato alle questioni e ai costi sociali. 

Conseguentemente si delinea una nuova formulazione dell’analisi economica che include gli aspetti della realtà che numerosi economisti sono stati inclini a scartare o a trascurare, in quanto «non economici». La prospettiva si basa sul superamento delle divisioni presenti nelle scienze sociali come necessità per sviluppare le basi per una vera economia politica.  

Il risultato richiede l’accettazione che le c.d. cose «economiche» e le c.d. cose «non economiche» siano caratterizzate da un forte legame che ne richiede uno studio congiunto. 

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