Dal marketing 1.0 al marketing 4.0

Dal marketing 1.0 al marketing 4.0

Grazie al progredire della tecnologia e alla variazione delle dinamiche di mercato si ha assistito al passaggio dal marketing 1.0 fino ad arrivare al marketing 4.0.

Il marketing 1.0, denominato anche il marketing di tipo tradizionale (anni ’60 -’90) si identifica un approccio focalizzato prettamente sulla vendita del prodotto e sulle caratteristiche. in questo frangente, dal punto di vista teorico, le leve del marketing usate erano le cosiddette 4P del marketing mix (prodotto, prezzo, punto vendita, promozione). 

Dati questi presupposto l’approccio era del tipo Product-Centric Approach e, quindi, focalizzato sul prodotto in quanto l’obiettivo dell’azienda era quello di vendere prodotti e servizi. I media maggiormente usati erano la radio, la stampa e, ovviamente, la televisione e si distinguevano per il loro stile comunicativo di tipo unidirezionale e one to many (uno a molti).

Il marketing 2.0 ha trovato sviluppo nel periodo post-industriale, e, quindi, nel momento in cui i consumatori hanno iniziato ad acquisire una posizione di maggior potere e rilevanza. 

Questo ha decretato il passaggio dell’attenzione dal prodotto al cliente. 

In particolare, il Marketing 2.0 è atto a conoscere meglio i potenziali clienti al fine di riuscire a proporre concretamente dei prodotti e servizi con la qualità e le caratteristiche desiderate. a supporto di questo nuovo approccio si pongono gli strumenti digitali da cui discende anche l’analisi dei dati, che rende possibile studiare il proprio target per offrire il miglior servizio possibile. In tale contesto di pone anche l’avvento dei social media che permettono la definizione di una maggiore interattività oltre che di un superiore livello di coinvolgimento dell’utente che porta a spostarsi in modo graduale verso una comunicazione sempre più di tipo bidirezionale e one to one (uno a uno).

La globalizzazione ha, poi, decretato un ulteriore ed importante passaggio che ha delineato l’avvento del cosiddetto marketing 3.0 che si contraddistingue per il fatto che punta a comprendere il consumatore come soggetto che deve fronteggiare una serie di variabili connesse a problemi sia economici che ecologici. Dati questi elementi si nota come il Marketing 3.0 non si limiti ad avere una finalità di vendita, ma quanto piuttosto punta a cercare di erogare un valore connesso al prodotto e al servizio affinché le persone possano vivere in un “posto migliore”. In tale ambito l’approccio delle aziende passa da un’analisi di tipo funzionale, a quella di tipo emotivo e spirituale. A favorire l’interazione tra azienda e consumatore si pongono i social media che danno la possibilità alle prime di cogliere come gli utenti si esprimono. 

Il marketing 3.0 si concentra sulla società nella sua globalità, ed è stato detto “Human-Centric Marketing”.

Il progressivo sviluppo delle tecnologie ha portato il passaggio del focus dal prodotto al cliente. In particolare, i consumatori sono diventati dei soggetti che hanno assunto una posizione più forte nei confronti dell’azienda in quanto ricercano di un legame con il brand e un’esperienza che li coinvolga ad un livello emozionale sempre più profondo. 

Così come riconosciuto da Philip Kotler oggi ci troviamo nel cosiddetto Marketing 4.0, ovvero la nuova frontiera del marketing veicolata dalle evoluzioni tecnologiche e si contraddistingue per essere un marketing maggiormente nel digitale.

in tal senso le aziende si impegnano ad instaurare una collaborazione direttamente con la società e alla definizione una maggiore umanizzazione dei brand finalizzata alla definizione di uno stretto legame emotivo con il cliente. Questo approccio è favorito dai big data e dalla comunicazione sempre più digitale che permette di adottare un approccio omnichannel (multicanale) e una connessione con l’utente a 360°. In tale senso gli obiettivi fondamentali sono diventati: la trasmissione dei valori del brand, l’instaurazione di una relazione e la condivisione di interessi comuni. Con il Marketing 4.0 si vuole avere il coinvolgimento dell’utente. 

Abbiamo, quindi, visto, sulla base di questo passaggio da marketing 1.0 a 4.0 di come sono cambiati i protagonisti con questa evoluzione in quanto se nel marketing tradizionale si era creata una condizione in cui l’azienda era al centro dell’attenzione e il potenziale fruitore del prodotto svolgeva un ruolo secondario, nel marketing digitale la logica è diventata quella opposta dal momento che il consumatore (definito anche come la buyer persona) che si va a porre come il vero e proprio fulcro attorno al cui si sviluppano e si delineano le altre attività di un brand. Questo ha, quindi, decretato una variazione delle modalità di concezione del destinatario e delle variabili da usare per riuscire a raggiungerlo e comunicare con lui. 

Questo passaggio è molto rilevante dal momento in quanto ha impattato in modo diretto la comunicazione che ha dovuto plasmarsi ai cambiamenti del digital marketing. 

Nello specifico questa transizione ha portato al passaggio ad una comunicazione più complessa che vede la presenza di più voci. 

Si è, quindi, passati dalla comunicazione di tipo unidirezionale che si contraddistingueva per il fatto di essere rivolta ad un cliente, il quale si poneva in una condizione di totale passività, a una comunicazione di tipo digitale e bidirezionale all’interno della quale è l’utente che ambisce a creare una relazione con l’impresa e che, quindi, vuole conoscere e dialogare in maniera attiva e multicanale con il brand di riferimento.

Dati questi presupposti emerge in modo chiaro come la comunicazione digitale si ponga come fattore imprescindibile per le aziende. Si connota come un elemento che non può essere trascurato nell’odierno contesto di Internet. 

Permangono i canali e i media di tipo tradizionali che si basavano su una comunicazione di tipo analogica come la stampa, TV, radio e cartelloni pubblicitari anche se il loro peso e la loro rilevanza tenda a venire meno. 

Se da una parte questi canali continuano ad essere ancora importanti emerge però come gli attuali professionisti non possono prescindere da una forte attenzione verso i canali e la comunicazione digitale. Si sta, quindi, sviluppando, a livello delle aziende, la necessità di acquisire competenze in merito alla gestione delle piattaforme digitali, come i social network, e-mail, applicazioni di messaggistica, e blog.

Le imprese hanno, quindi, dovuto intraprendere dei significativi processi di adattamento delle loro attività di marketing strategico e operativo. Tali integrazioni sono state delineate con l’obiettivo di riuscire a coniugare e ad inserire progressivamente i sistemi digitali e sfruttarne le potenzialità.

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