La distinzione tra costi fissi e variabili, diretti ed indiretti, alla base di una corretta gestione d’azienda

Il processo di controllo dei costi si annovera come una pratica di tipo fondamentale che si pone alla base dell’attuazione di una corretta gestione dell’azienda.
Tale pratica si sostanzia nella determinazione dei costi aziendali. Questo processo deve essere attuato in modo periodico e richiede la loro definizione sia a preventivo che a consuntivo.
Il fatto che i costi aziendali vengano monitorati, in momenti diversi, deriva dalla necessità di comprendere e di approfondire la loro formazione ed evoluzione, presentandone così anche la loro stessa causa.

La prima distinzione che viene tendenzialmente attuata è quella in costi fissi e variabile.
A questa segue, immediatamente, la ripartizione in costi diretti ed indiretti.

Costi fissi e costi variabili

Si definiscono costi fissi l’insieme dei costi che un’azienda è portata a sostenere in modo indipendente rispetto alla fatturazione e/o alla variazione del volume di affari.
Si evidenzia che ricadono in questa fattispecie anche dei costi a cui non sono legate delle attività aziendali operative, ma che dipendono dalla sola esistenza dell’azienda stessa.
Ai fini di chiarire il concetto si evidenziano alcuni tra i più rilevanti costi fissi aziendali, nonché gli ammortamenti, i canoni di leasing, le costi telefoniche, il costo del personale retribuito in misura fissa, gli affitti, ecc.

Sono, invece, definiti come costi variabili l’insieme dei costi il cui ammontare non è fisso, ma è strettamente collegato, in modo proporzionale, al volume d’affari. Questa sua caratteristica lo rende un valore oggetto di variazioni nel tempo che possono essere sia d’incremento che di decremento. Tra i principali costi variabili che un’azienda deve sopportare emergono quelli imputabili agli acquisti di merce, alle provvigioni, agli interessi bancari, alle commissioni carte di credito e ai pago bancomat. ecc.

Da non dimenticare sono anche i costi semi variabili che si distinguono per una componente fissa e per una variabile. Si contraddistinguono per il fatto che ad essi sono imputabili una struttura fissa e una variabile in base alle caratteristiche aziendali.

La comprensione dei costi fissi e variabili è fondamentale per una corretta gestione dell’azienda e per la computazione del punto di pareggio (Break Even Point – BEP).
Questa distinzione dei costi è funzionale alla valutazione dell’elasticità aziendale che si connota come la capacità dell’azienda di gestire e di sopportare possibili contrazioni dei volumi di vendita senza subire delle gravi ripercussioni.

Costi Diretti e Costi Indiretti

Ulteriore ed importante catalogazione è quella in costi diretti e costi indiretti. Nello specifico si definiscono come costi diretti l’insieme dei valori che sono direttamente imputabili al prodotto. Di controverso, i costi indiretti si connotano come quelli che solo in modo indiretto possono essere imputati al prodotto.  
Si rende noto che i costi diretti sono quelli identificabili nella distinta base che hanno una diretta imputazione alla commessa. 

La comprensione dei costi diretti e dei costi indiretti è molto importante per la comprensione dei costi totali. 
Si evidenzia che deve esserci corrispondenza tra la somma derivante dai costi diretti e indiretti con quella riconducibile a costi fissi e variabili.  

Francesca Rizzi
– COO SDBA

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