Accesso al credito

accesso al credito aziendale

Sei un’azienda e vuoi attuare un investimento e hai bisogno di accedere al credito?

Molte volte le aziende, e non solo, per accedere a nuove risorse, necessarie per lo sviluppo della propria attività e del proprio business, si trovano nella condizione di un cui devono richiedere delle somme di denaro.

L’“accesso al credito” è, infatti, la possibilità, per un soggetto quale ad esempio un’impresa, di richiedere un prestito a un istituto di credito (banca) o a un altro intermediario finanziario autorizzato (quali i Confidi, i consorzi di garanzia collettiva dei fidi).

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire:

  • Che cosa si intende per accesso al credito
  • Quando di parla di accesso al credito bancario
  • Come devono fare imprese e PMI per accedere a del credito
  • Cosa significa aprire una linea di credito
  • Come funziona l’accesso al microcredito.

Accesso al credito significato

L’accesso al credito è la possibilità per un soggetto fisico o giuridico di ottenere una qualunque forma di prestito presso un istituto di credito. Gli istituti di credito più tradizionali sono le banche, ma sono incluse in questo termine anche le agenzie finanziarie private e, in alcuni casi, anche gli investitori privati.

Quando si parla di accesso al credito bancario si intende la possibilità di ottenere un prestito, un finanziamento da parte di una banca.

Cosa s’intende per accesso al credito

Come abbiamo visto sopra, quando parliamo di accesso al credito ci riferiamo alla possibilità, per una persona fisica o per un soggetto giuridico, di richiedere un finanziamento o un affidamento ad un istituto di credito (ad esempio banca). Emerge che i requisiti per l’accesso al credito sono molteplici e sono legati alla tipologia del finanziamento o dell’affidamento al quale si vuole ricorrere.

Per accedere al credito è necessario soddisfare dati requisiti che non sono parametri fissi in quanto la stringenza dei requisiti è variabile.

Si evidenzia che l’unico parametro è quello dell’età in quanto i finanziamenti vengono erogati solo a soggetti maggiorenni dal momento che gli altri requisiti possono variare anche in base alla tipologia di prestito che si richiede.  In genere sono di doppia natura: 

  • credit score
  • garanzie che il soggetto è in grado di fornire. 

Il credit score è un punteggio che viene assegnato a un soggetto con metodo statistico e fornisce un’informazione sulla “salute economica” del soggetto. Questo si connota come una proxy della capacità di solvibilità del soggetto. È usato come indice di rischio insolvenza tale per cui se per l’istituto di credito il rischio è alto, l’accesso al credito ti verrà negato.

Quando si richiedi un prestito vengono chieste delle garanzie proporzionali all’entità del prestito. Le garanzie sono beni la cui proprietà può essere trasferita all’istituto di credito in caso di insolvenza. 

Le forme più note di garanzia sono quelle basate sul patrimonio e quelle derivanti da soggetti esterni. Tra queste emergono le garanzie Personali che sono fornite in forma contrattuale identificando un soggetto (“fideiussore”) che garantisce alla banca il corretto assolvimento da parte dell’azienda dei suoi obblighi di restituzione del finanziamento. Ci sono, poi, le garanzie Reali che sono assicurate tramite ipoteca od offerta in pegno di beni personali (immobili, terreni ecc.). Vige, inoltre, il fondo di Garanzia Statale (legge n. 662 del 1996) per supportare le PMI italiane e agevolarne l’accesso al credito. In questo caso si ha la “garanzia statale” a ridurre i rischi per le banche e facilitare il finanziamento, che viene conferito ad imprese con requisiti definiti, viene stimato sulla base di modelli Ministeriali, e varia in funzione dei settori di mercato. I Confidi sono, invece, i “consorzi di garanzia collettiva dei fidi” che devono agevolare l’accesso al credito per le imprese. Nella richiesta del credito i confidi si presentano come “garanti affidabili” minimizzando i rischi per le banche dovuti a eventuali insolvenze dei clienti.

Acceso al credito imprese e PMI

Numerose sono le PMI che nel periodo post-Covid hanno dovuto fronteggiare problemi di liquidità. A risentire maggiormente sono le micro-imprese composte da 1 a 9 dipendenti afferenti ai settori della ristorazione e del turismo, della filiera della moda. Oggi le PMI italiane stanno facendo i conti con una ridotta liquidità e una forte incognita in merito ai futuri guadagni ed è per questo che necessitano l’accesso al credito.

Uno strumento utile per favorire l’accesso al credito alle piccole e medie imprese  è il Fondo di Garanzia per le PMI che si basa  su una garanzia pubblica, che sostituisce a quelle reali che solitamente devono presentare le imprese. A tal fine le garanzie pubbliche sono:

• 100% se si tratta di prestiti fino a 30 mila euro;

• 100% (10% da Confidi e 90% dallo Stato) se si tratta di prestiti fino a 800 mila euro;

• 90% per tutti gli altri casi, con un tetto massimo di 5 milioni di importo garantito.

L’ammontare massimo garantito non può superare il 25% dei ricavi risultati dall’ultimo bilancio o dichiarazione fiscale presentati. 

Per erogare il finanziamento le banche non devono effettuare valutazioni sul merito creditizio per finanziamenti garantiti fino a 30 mila euro, mentre per quanto riguarda invece gli importi superiori si deve procedere con l’istruttoria bancaria. In tal senso i documenti che solitamente vengono richiesti agli imprenditori sono:

  • Business plan: consente all’istituto di credito di valutare l’equilibrio economico e patrimoniale, nel medio e breve periodo, quindi l’andamento aziendale;
  • Budget di tesoreria a 3 o 6 mesi: evidenzia i flussi di cassa nel breve periodo e quindi la capacità di ripagare il credito.

Per accedere al credito le imprese possono anche avvalersi di strumenti di finanza alternativa, come: 

  • Minibond: titoli obbligazionari emessi da imprese italiane sul mercato mobiliare e sottoscritti da investitori qualificati, che a fronte della raccolta di capitale, offrono una remunerazione 
  • Crowdfunding: ricerca di finanziatori online
  • Invoice trading: smobilizzo di fatture commerciali, ovvero cessione delle fatture in cambio di anticipo di denaro, attraverso una piattaforma online. In tal caso non è necessario dimostrare garanzie per l’accesso al credito.
  • Direct lending: erogazione diretta di finanziamenti da parte di soggetti non bancari, solitamente fondi in investimento alternativi specializzati. L’erogazione può essere più rapida ed è possibile personalizzare il contratto in base alle necessità. Il costo però risulta essere più elevato.
  • Initial Coin Offerings (ICOs): le criptovalute e la tecnologia blockchain vengono utilizzate per raccogliere capitale online, come avviene in una campagna di crowdfunding, senza la necessità di una piattaforma o ente terzo per processare il pagamento.
  • Private equity e venture capital: operazioni finanziarie nelle quali investitori professionali rilevano quote del capitale di rischio di un’impresa.

Cosa significa aprire una linea di credito

L’accesso al credito avviene per mezzo dell’apertura di una linea di credito ovvero della somma di denaro che viene messa a disposizione ad un soggetto privato o a un’azienda da parte di un soggetto finanziatore come una banca o una finanziaria. 

Questa somma deve essere rimborsata al soggetto finanziatore secondo modalità ed i tempi previsti contrattualmente e può essere utilizzata in un’unica o in più soluzioni.

In linea generale è previsto il pagamento di interessi passivi che vengono computati ad un tasso predefinito da contratto mentre il rimborso può avvenire ratealmente o in unica soluzione.

Si dice fido o plafond l’importo massimo della disponibilità di credito ed è stabilito dall’ente che concede il credito e può essere da esso modificato o revocato. L’importo e la durata del fido sono il risultato di un processo di interrelazione tra il cliente e il soggetto finanziatore in quanto dipende dalle valutazioni da parte dell’ente finanziatore della sua situazione economica e reddituale.

La linea di credito può essere associata ad un conto corrente o ad una carta di credito o di debito, e tramite essi potrà essere utilizzata per effettuare pagamenti e rimborsi.

Un ulteriore aspetto da considerare in merito alla linea di credito è la durata che può essere di tipo limitata o di tipo illimitata. 

Se la durata è limitata significa che la somma è concessa per un periodo di tempo predeterminato, entro il quale l’intera somma concessa dovrà essere stata rimborsata, unitamente agli eventuali interessi maturati sia che il cliente abbia utilizzato o meno la somma stessa. 

Se la durata è illimitata la somma resta a disposizione del cliente fino a revoca da parte dell’istituto finanziario o di rinuncia da parte del cliente. Normalmente tale soluzione non comporta dei costi per il cliente, che sarà tenuto al pagamento di interessi solo quando utilizzerà il credito stesso per effettuare spese e pagamenti e per il tempo necessario a rimborsare il credito utilizzato e gli interessi maturati. 

Come funziona l’accesso al microcredito

Il Microcredito è stato istituito in Italia nel 2006 e si connota come un si “credito di piccolo ammontare finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale o per far fronte a spese d’emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico, che generalmente sono esclusi dal settore finanziario formale”. Questo significa che il Microcredito è il fondo atto a ridurre la ridurre la povertà andando ad accrescere il reddito e l’occupazione, non attraverso un contributo in denaro, ma facendosi “garante” nella richiesta di finanziamento. Il Microcredito è strutturato per le imprese che non riescono ad accedere ai normali finanziamenti.

Diversi sono i soggetti che possono accedere al Microcredito (non solo PMI e imprese), ma anche 

  • Lavoratori autonomi titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti
  • Imprese individuali titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti
  • Società di persone, società tra professionisti, s.r.l.s. e società cooperative titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo 10 dipendenti

Considerato che il Microcredito è pensato per le micro-piccole-medie imprese si ricorda che l’azienda che richiede l’accesso al fondo deve soddisfare determinati requisiti ovvero avere ricavi delle vendite e delle prestazioni non superiori a 200.000 Euro, avere un attivo dello stato patrimoniale inferiore a 300.000 Euro da almeno tre esercizi annuali non avere debiti superiori a 100.000 Euro

In merito all’ammontare dell’importo massimo coperto a garanzia dal Microcredito questo è dell’80% dell’investimento e può essere usato per:

  • Acquisto di beni (incluse le materie prime necessarie alla produzione dei beni o servizi e le merci destinate alla vendita) o servizi connessi all’attività
  • Pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti soci lavoratori
  • Sostenimento dei costi per corsi di formazione aziendale
  • Ripristino capitale circolante
  • Operazioni di liquidità

Per il 20% dell’importo non coperto da Microcredito, la Banca potrà richiedere ulteriori garanzie personali (non reali). 

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