Consulenza finanziaria

consulenza finanziaria

Consulenza finanziaria (consulenza indipendente)

Hai mai sentito parlare di consulenza finanziaria?

Hai un’azienda o un patrimonio professionale che vorresti gestire in modo professionale?

All’interno di questo articolo avrai la possibilità di approfondire:

  • Che cosa s’intenda per consulenza finanziari
  • Quali sono i tre elementi alla base della consulenza finanziaria
  • Chi sono i soggetti che possono erogare consulenza finanziaria

Cosa s’intende per consulenza finanziaria

Si definisce consulenza finanziaria l’attività che si fonda sul processo di valutazione delle esigenze del cliente e sulla capacità di assisterlo professionalmente nella gestione del patrimonio. Questo comprende tutte le attività che sono connesse al processo di elaborazione delle strategie d’investimento che devono essere, a loro volta, conformi con gli obiettivi predeterminati, nel rispetto dei vincoli di rischio, costi e appropriatezza e/o adeguatezza (Mifid II). 

La consulenza finanziaria richiede la definizione di un rapporto diretto e personalizzato con persone e imprese. A tal fine il consulente finanziario è colui che suggerisce soluzioni finanziarie, assicurative e bancarie, in modo indipendente attraverso i consulenti finanziari autonomi, le SCF Società di consulenza finanziaria (artt. 18 bis e ter, Tuf) o in collaborazione professionale con Istituti finanziari e Banche d’investimento, Banche d’Affari, Società di Intermediazione Mobiliare (SIM) o Società di Gestione del Risparmio (SGR).

Quali sono i tre elementi fondamentali della consulenza finanziaria

Quando parliamo di consulenza finanziaria, così come di ogni tipo di consulenza, dobbiamo ricordarci che alla base della stessa vige la relazione consulente/cliente che si trova in una situazione di costante evoluzione al punto che è già profondamente cambiata rispetto al passato. Oggi un prodotto viene ponderato attentamente sulla base delle caratteristiche di ogni singolo cliente. È per questo che la consulenza dovrà basarsi su tre elementi fondamentali e di pari importanza: fiducia, tecnica e digitale.

  • La fiducia è la condizione che si realizza nel momento in cui si è posti nella condizione di ascoltare il cliente e offrirgli le soluzioni migliori per realizzarne aspettative, bisogni e desideri. Questo richiede di porsi nei confronti del proprio cliente come professionista in grado di offrire un servizio a valore aggiunto. La fiducia comporta di ricercare le soluzioni più vantaggiose in base agli orizzonti temporali, all’età e ai programmi di vita. In una parola, personalizzare la consulenza.
  • La tecnica è fondamentale ed è intesa come la preparazione del professionista. Si ravvisa che questo lavoro richiede una preparazione non solo sui singoli prodotti ma anche una conoscenza più vasta che consenta di attivare le giuste soluzioni per il cliente. Il consulente finanziario deve essere preparato in materia di pianificazione fiscale, successoria, aziendale oppure nel campo del funding o dei prodotti di diritto estero, in campo immobiliare o in altri settori come l’art advisory o i preziosi. 
  • Digitale ovvero la conoscenza degli strumenti digitali con cui raccogliere le informazioni che il cliente fornisce nel tempo per rielaborarle al servizio dei suoi bisogni. Le piattaforme digitali aiutano a far risparmiare tempo che potrà essere così reinvestito nella relazione.

Attraverso questi tre elementi è possibile mirare alla soddisfazione delle esigenze dei clienti. Fare il consulente oggi significa investire tempo nella relazione ma anche su sé stessi e sulla propria impresa, senza mai tralasciare la propria crescita continua nell’ambito di una formazione di livello.

Quanto costa un consulente finanziario

Il costo della consulenza finanziaria dipende da quale soggetto viene erogato. Tale tipologia di consulenza può essere, infatti, attuata da parte di un consulente indipendente oppure da una società è da una banca o da una rete di promozione finanziaria.

Dai dati delle statistiche ufficiali emerge che il cliente di una banca o di una rete di promozione finanziaria paga mediamente tra il 2,50% e 3% annuo con picchi che arrivano anche sino al 4 – 5%.

Per quanto concerne la consulenza finanziaria indipendente è un servizio personalizzato che parte sempre da obiettivi ed esigenze dei clienti e proprio per questo non esiste nulla di standardizzato. In linea generale, in merito alla consulenza continuativa, la parcella è stabilita in percentuale sul patrimonio oggetto della consulenza e non supera mai l’1% annuo. Contrariamente, nel caso di consulenza una tantum, il costo dipende dalla complessità della consulenza o è determinato su base oraria. In tal caso, il consulente finanziario indipendente non percepisce provvigioni da banche, compagnie assicurative, Sim e Sgr. Il consulente finanziario indipendente consiglia ai propri clienti solo i migliori fondi comuni di investimento e Sicav (con rating cinque stelle). 

La parcella è l’unica forma di retribuzione del consulente finanziario indipendente ed è stabilita su base annuale al momento della stipula del contratto di consulenza, in modo chiaro e trasparente. Questa comprende l’attività iniziale di analisi di tutti gli strumenti in portafoglio; la rinegoziazione di tutte le condizioni bancarie; l’assistenza presso il tuo istituto di credito per la vendita e l’acquisto dei nuovi strumenti consigliati e il monitoraggio costante nel tempo delle posizioni.

Chi può fare una consulenza finanziaria?

Quando si decide di gestire il proprio patrimonio e fare investimenti la scelta migliore è quella di affidarsi a una figura esperta che possa consigliare e mettere in atto un piano finanziario per ogni cliente. Questa figura è il consulente finanziario, un esperto di mercati e competente in materia di credito, investimento e previdenza oppure una società di consulenza finanziaria.

Si definisce consulente finanziario il professionista della finanza e di tutti i suoi aspetti fiscali e giuridici. Noto anche come promotore finanziario, dal 2016 la nuova denominazione ufficiale è “consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede”. Tale soggetto è regolarmente iscritto all’albo professionale dell’OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari), e ha superato una prova di idoneità ed è autorizzato a svolgere la consulenza finanziaria. Tale individuo è colui che esercita l’offerta e la consulenza su determinati servizi finanziari fuori sede e la sua figura di professionista del settore finanziario ricalca quella del vecchio promotore, senza altre differenze di ruolo. Il consulente finanziario piò essere o meno indipendente in quanto questo può presentarsi al cliente come dipendente, mandatario o intermediario di un agente finanziario, quindi una società di gestione di risparmio (SGR) o una società di intermediazione mobiliare (SIM), una banca, un’impresa d’investimento o un gestore patrimoniale. Ha comunque il dovere di dichiarare sempre in che veste e per conto di quale società opera.

Tra i compiti del consulente finanziario emergono la pianificazione delle strategie di investimento, restando vincolato al rispetto degli obiettivi di rendimento, di limitazione del rischio e dei costi stabiliti insieme all’investitore, l’elaborazione delle proposte sulla base dello stato finanziario dei suoi clienti; vende e promuove prodotti e servizi finanziari. Inoltre, questo è il soggetto che informa e aggiorna il suo cliente sull’andamento degli investimenti con una cadenza regolare (e più frequente che in passato).

La società di consulenza finanziaria (SCF) è, invece, una nuova tipologia di società, nata nel 2018, che svolge un ruolo fondamentale in materia di consulenza per gli investimenti, grazie alle sue caratteristiche e ai requisiti che la contraddistinguono. All’interno delle società di consulenza finanziaria possono operare solo consulenti finanziari indipendenti, in base al principio cardine della loro fondazione: l’indipendenza.

Le società di consulenza finanziaria sono società autorizzate a svolgere la consulenza in materia di investimenti senza detenere fondi o titoli, in quanto questi sono di proprietà dei clienti. Una 

La loro costituzione si basa sull’indipendenza in quanto per legge queste società non possono ricevere compensi da nessun emittente o intermediario finanziario. 

Così come i consulenti finanziari autonomi, lo scopo di una società di consulenza finanziaria consiste nel traguardare gli obiettivi di investimento dei propri clienti. 

A differenza delle SGR (Società di Gestione del Risparmio) [futuro pillar], delle SIM (Società di Intermediazione Mobiliare) o delle banche, le SCF però non gestiscono masse patrimoniali.

Consulenza finanziaria o consulenza indipendente?

L’attività di consulenza finanziaria può essere svolta, in linea generale, da due tipologie di soggetti differenti ovvero:

  • Il consulente finanziario che lavora per una società di consulenza (per legge deve essere monomandatario, perché la mandante è responsabile in solido del suo operato) 
  • Il consulente finanziario che lavoro in modo indipendente. 

In tal caso risulta interessante comprendere chi sia il consulente finanziario “indipendente”. Questo è un professionista regolarmente registrato presso l’albo professionale Ocf che è autorizzato a svolgere l’attività di consulenza in materia di investimenti.
Occorre però precisare che il consulente finanziario autonomo non entra mai direttamente in contatto con i risparmi da gestire: per l’esecuzione delle operazioni raccomandate, lascia ai clienti il compito di dare istruzioni ai soggetti abilitati (ad esempio, le banche).

Il consulente finanziario autonomo ha soddisfare gli obiettivi di investimento fissati dai clienti (coerentemente col profilo di rischio) e seleziona gli strumenti finanziari più conformi a quegli obiettivi.

Il consulente finanziario autonomo non gestisce direttamente i risparmi e non può nemmeno ricevere incarichi o procure speciali per il compimento diretto di operazioni, né tantomeno deleghe per disporre delle somme o degli asset dei clienti. Il consulente finanziario autonomo è detto, infatti, fee-only: ciò significa che viene remunerato a parcella (l’onorario) solo da parte del proprio cliente.

Parlando di consulenti finanziari, è importante fare una distinzione con le altre figure professionali del settore finanziario: intermediari e broker.
I broker sono figure essenzialmente assicurative in quanto lavorano cioè solo come assicuratori e operano senza essere monomandatari. La loro peculiarità è quella di essere in grado di offrire al proprio cliente la soluzione che sul mercato meglio risponde alle esigenze dell’assicurato.

Oggi la figura dei promotori finanziari è stata sostituita dal consulente finanziario. 

I promotori avevano la facoltà di offrire prodotti e servizi di investimento “fuori sede”, cioè non presso gli uffici della società che rappresentavano e potevano operare solo per conto di un unico soggetto (banca, sim, sgr o altro) risultando quindi o dipendenti di quel soggetto o suoi agenti monomandatari. La normativa europea Mifid 2 ha regolamentato il lavoro dei consulenti finanziari assicurando la trasparenza e la protezione degli investitori. Questo ha trasformato la figura professionale del “promotore” (che propone l’acquisto di un prodotto) in “consulente” (che si limita a consigliare sulla base di informazioni e dati).

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