Uno degli aspetti maggiormente contestato del testamento olografo è la sua datazione.
In tal caso, dal punto di vista grafologico, parliamo di tre esami:
- il primo esame da eseguire è quello interno per verificare se via sia “una omogeneità di capacità grafomotoria” o, al contrario, se via sia una “eterogeneità di capacità grafomotoria” che evidenzia due momenti differenti nella stesura dell’atto.
- Il secondo esame si basa sulla documentazione comparativa a disposizione per verificare il cambiamento di scrittura del de cuius tenendo conto dello stato di salute del testatore alla data che viene riportata in testamento.
- Esame tecnico chimico. Un ulteriore esame è quello tecnico-chimico, ma tale procedimento purtroppo ha anche risvolto di carattere distruttivo.
Questa tipologia di esame è possibile solo su inchiostri di penna a sfera (biro); gli inchiostri delle penne gel o della classica stilografica non possono subire questo procedimento di analisi, così come non può essere analizzato un atto scritto con la grafite contenuta nelle mine delle matite.
Solo l’inchiostro per penne a sfera ha tre diverse componenti che con il tempo variano le loro caratteristiche.
“Il colorante, che è quello che determina la tonalità del tratto inchiostrato, può subire un degrado modificando i valori cromatici; la resina, che costituisce il collante dell’inchiostro ed è responsabile dell’essiccamento definitivo dello stesso, in quanto le sostanze utilizzate a contatto con l’aria subiscono un processo di “polimerizzazione” che porta l’inchiostro ad aderire alla carta con maggiore forza inglobando i coloranti di cui esso è costituito; ed il solvente, che permette la diffusione delle particelle di colorante attraverso le fibre cartacee e che evapora in un tempo ragionevolmente breve.
Tutti questi processi di invecchiamento, che hanno una durata media di 5 anni con andamento più rapido nella fase iniziale e più lento in quella finale, comportano delle modifiche chimiche che si possono seguire nel tempo onde verificare l’esistenza ancora in atto o meno degli stessi e, quindi, verificare in quale fase di invecchiamento si trovi l’inchiostro. Tale eventuale esame, eseguibile tramite un ausiliare del grafologo esperto in chimica dietro specifica autorizzazione, sarà ad esempio di importante corredo nel caso di esito di incompatibilità dei confronti della capacità grafomotoria tra il testamento in verifica e la documentazione comparativa coeva”.
Grazie all’ausilio delle nuove tecniche, è possibile aiutare il perito a determinare la reale datazione di un testamento, essenziale sotto innumerevoli profili giuridici e sociali.