La fatturazione elettronica: cos’è e le sue caratteristiche

FATTURA ELETTRONICA

A decorrere dal 1° gennaio 2019, in Italia, la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per:

  • le prestazioni lavorative di imprese o professionisti (B2B, Business to Business): come le operazioni tra partite IVA;
  • le prestazioni lavorative di imprese o professionisti (B2C, Business to Consumer): come la consulenza di un libero professionista nei confronti di una persona privata senza partita IVA.

Mentre le Pubbliche Amministrazioni (PA) utilizzavano già tale strumento.

La fattura elettronica o digitale si diversifica dalla fattura cartacea per i seguenti due aspetti:

  1. deve essere compilata attraverso un pc, un tablet o uno smartphone;
  2. deve essere trasmessa elettronicamente al cliente tramite lo SDI, Sistema di Interscambio.

Il Sistema di Interscambio ha il compito di verificare se la fattura contiene almeno i dati obbligatori ai fini fiscali come indicato nell’art. 21, 21 bis del decreto del Presidente della Repubblica del 26 ottobre 1972, n. 633, e l’indirizzo telematico o più comunemente chiamato “codice destinatario” oppure attraverso l’indirizzo PEC.

Inoltre, il SDI controlla e revisiona che la partita IVA del fornitore e la partita IVA o il codice fiscale del cliente siano esistenti.

In caso di verifica positiva dei controlli, il Sistema di Interscambio consegna il documento digitale al destinatario comunicando a chi ha trasmetto la fattura, la data e l’ora di consegna del documento.

La fatturazione elettronica, come previsto dalla legge di bilancio 2018, non è obbligatoria per quei soggetti che:

  • svolgono cessioni di beni e servizi nei confronti di soggetti non residenti, comunitari o extracomunitari;
  • fanno parte del regime dei minimi;
  • fanno parte del regime forfettario.

È importante sottolineare che l’esonero è valido solo per l’emissione delle fatture digitali, non per la ricezione; quindi, per chi applica il regime forfettario ha il diritto di emettere fatture cartacee (o in formato PDF), ma è tenuto ad avere un indirizzo PEC per poter ricevere le fatture elettroniche.

Per redigere le fatture elettroniche e soprattutto per poterle ricevere e inviare, sono disponibili sul mercato diversi software a pagamento che permettono la compilazione del file in formato XML, cioè lo standard previsto dall’Agenzia delle Entrate dal 30 aprile 2018, ma esistono anche dei programmi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, come ad esempio il portale “Fatture e Corrispettivi” del loro sito, dove ogni professionista o impresa può accedervi usando le credenziali SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o Fisconline/Entratel.

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