Il tradimento

La psicologia e il diritto.

Il tradimento è tra le cause più comuni di divorzio, poiché intrattenere una relazione di natura extracontrattuale viola il dovere di fedeltà.

 Alla luce di un tradimento, ripetuto o singolo, il giudice potrebbe addebitare al “partner scorretto” le spese e condannarlo quindi a risarcire i danni, siano essi di carattere economico o morale.

Il  sopracitato risarcimento non è automatico, ma occorre un’apposita richiesta al giudice provando che il tradimento ha provocato un danno psicofisico di non lieve entità. Spesso tale prova viene offerta grazie ad un supporto di carattere medico.

Obbligo di fedeltà.

L’obbligo di fedeltà è uno di capi saldi che informa il vincolo matrimoniale. Alla luce di ciò, il tradimento è uno degli elementi che il giudice deve tenere in considerazione per determinare chi è il responsabile della fine del matrimonio e stabilire a chi attribuire l’addebito accertando che l’infedeltà del coniuge sia stata la causa scatenante della rottura del vincolo. Ad esempio se la relazione extracontrattuale inizia quando la coppia era già in crisi e in fase di rottura, il tradimento non comporta l’addebito della separazione.

È bene sottolineare che chiedere l’addebito non equivale a chiedere il risarcimento per tradimento, poiché sono domande diverse e cumulabili; infatti la pretesa risarcitoria consegue alla verifica di determinati presupposti che devono essere provati dal richiedente e saranno sottoposti al vaglio del giudice.

La Cassazione riconoscere al coniuge tradito anche il diritto al risarcimento post tradimento, poiché configura tale atto come un illecito civile in quanto diritti e doveri del matrimonio hanno natura giuridica, non solo etica e morale (Corte di cassazione, sentenza n.9801/05).

Aspetti di psicologia.

Se il tradimento destabilizza, è perché qualcosa si ricrei.

Brano trattato dal gioco delle passioni di Aldo Carotenuto. “Quando si subisce un tradimento, può risultare molto difficile reagire: la rottura dell’equilibrio vissuto sino a quel momento risulta destabilizzante e annichilente. Essere traditi dalla persona che amiamo implica la perdita dei nostri punti di riferimento e il dolore e l’umiliazione che proviamo mettono a nudo la nostra anima rendendola vulnerabile e fragile come mai prima era stata. L’esperienza del tradimento e del lutto può però svolgere una funzione trasformativa, se riusciamo a elaborarne il vissuto. Se il tradimento destabilizza, è perché qualcosa si ricrei. 

Tale funzione trasformativa non passa necessariamente attraverso la decisione di non interrompere il rapporto: anche in chi decide di concludere la relazione, il senso di perdita può svolgere una funzione costruttiva; come scrive ancora Carotenuto “il sentimento di perdita rappresenta le fondamenta, più solide e affidabili perché ormai ben esplorate, su cui edificheremo una nuova esistenza che custodirà in sé tutto il nostro passato”.

Da qui una massima esperienziale:

“Amarsi e rimanere insieme tutta la vita. Un tempo, qualche generazione fa, era la norma. Oggi invece è diventato una rarità, una scelta invidiabile o folle, a seconda dei punti di vista”.

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