Biosorveglianza di cosa si tratta e quali sono le sue implicazioni

Un sistema di biosorveglianza sviluppato da Engineering ha aiutato la Regione Veneto e la Regione Lombardia a superare la fase acuta dell’epidemia da coronavirus. 

La pandemia da Covid 19 ha imposto di sviluppare nuove soluzioni per arginare l’emergenza sanitaria in corso e tra questi si annovera proprio il sistema di biosorveglianza sviluppato da Engineering.

Molti i parametri presi in considerazione per avviare l’esperimento (riuscito) mediante l’uso di dati inerenti a tamponi positivi, ricoveri, posti occupati di terapie intensiva, deceduti, guariti.

Il sistema integrato di Biosorveglianza consente di monitorare dati provenienti da fonti diverse e li elabora agglomerandoli e fornendo in maniera reale i dati aggiornati. 

Il sistema è utilizzato dalle regioni Veneto e Lombardia e sulla tecnologia Eng-DE4Bios, il sistema di biosorveglianza data-driven e cloud-native. 

Da notare come i parametri presi in considerazione sono stessi che servono a monitorate le curve epidemiologiche – e che servono allo stesso sema organizzativo sanitario per fornire indici aggiornati sul Covid 19.

Non solo; il sistema di biosorveglianza elaborato da Engineering è in grado mettere insieme in tempo reale molte altre tipologie di dati che arrivano dai laboratori e ospedali dove si analizzano i tamponi. Dati anagrafici, sui luoghi frequentati per lavoro, svago, scuola. Ricostruisce contatti e relazioni, ma crea anche una mappa dell’epidemia piu’ facile da tenere sotto controllo. Non prevede app, gps o soluzioni legate strettamente allo smartphone e ai servizi di localizzazione.

Basata su Digital Enabler, la soluzione consente di mappare e geolocalizzare i soggetti contagiati e rilevare la presenza di cluster che richiedono elevata attenzione. 

Rilevanti, sul tema, le parole rilasciate da Arianna Cocchiglia, Healthcare Innovation and Partnership Director di  Engineering, la quale ha dichiarato che:

In questo modo si determina la densità del fenomeno in un territorio o in un perimetro ristretto definito, supportando le autorità sanitarie nelle decisioni più opportune circa l’applicazione di norme restrittive sulla mobilità delle persone e accesso alle aree critiche.

Permette inoltre di effettuare un’analisi predittiva dell’evoluzione del contagio, individuando le zone dove è più probabile che il virus si espanda, così da organizzare per tempo i presidi sanitari”.

Come organizzare tutte queste informazioni nel rispetto della privaci dei cittadini? 

Lato GDPR, è infatti importante tenere sempre a mente i principi fondamentali del Regolamento 679/16.

Ed in particolare, quelli dell’art 5, ai sensi del quale i dati personali devono essere trattati in modo lecito, corretto e trasparente (liceità, correttezza, trasparenza) e devono essere raccolti per finalità determinate, esplicite e legittime (limitazione delle finalità).

Senza considerare che è necessario la base giuridica di riferimento.

Ed invero, se il trattamento dei dati personali è lecito solo se e nella misura in cui ricorre almeno una delle seguenti condizioni: Consenso, Esecuzione di un contratto in cui l’interessato è parte, adempimenti ad obblighi di legge al quale è soggetto il titolare, salvaguardia degli interessi vitali dell’interessato, esecuzione di un compito di interesse pubblico, di certo non può sfuggire che proprio quest’ultima base giuridica sia quella coinvolta nel trattamento dei dati in commento.

Non solo: è necessario tenere a mente il Data Protection By Design, art. 25.1, che impone la necessità di configurare il trattamento prevedendo fin dall’inizio le garanzie indispensabili “al fine di soddisfare i requisiti” del regolamento e tutelare i diritti degli interessati – tenendo conto del contesto complessivo ove il trattamento si colloca e dei rischi per i diritti e le libertà degli interessati. 

Tutto questo deve avvenire a monte, prima di procedere al trattamento dei dati vero e proprio e richiede, pertanto, un’analisi preventiva dimostrabile.

Senza dimenticare ilData Protection By Default, art. 25.2, ai sensi del quale si prescrive la necessità di configurare il trattamento per impostazione predefinita. 

Il titolare del trattamento mette in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire che siano trattati, per impostazione predefinita, solo i dati personali necessari per ogni specifica finalità del trattamento. 

Da considerare come l’investimento fatto per questo sistema di biosorveglianza sia importante anche per la fase successiva al lockdown in corso, in quanto potrà essere utilizzato anche per monitorare i risultati dei tamponi e dei test sierologici rapidi al fine di coadiuvare il Governo nella legislazione della fase meno acuta dell’emergenza, al fine di perimetrare il territorio nazionale con restrizioni e divieti atti a contenere il dilagarsi del Covid-19 avendo come riferimento dati di contagio reali e aggiornati.

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