DSCR: debt service coverage ratio

Il DSCR, Debt Service Coverage Ratio, o il rapporto di copertura del servizio del debito, si applica alla finanza aziendale, pubblica e personale. Nel contesto della finanza aziendale, il DSCR è una misura del flusso di cassa disponibile di un’impresa per pagare le obbligazioni di debito correnti. Il DSCR mostra agli investitori se un’azienda dispone di entrate sufficienti per pagare i propri debiti. Nel contesto della finanza pubblica, il DSCR è l’ammontare dei proventi da esportazione, necessari a un paese, per soddisfare gli interessi annuali e il pagamento del capitale sul proprio debito estero. Nel contesto della finanza personale, è un rapporto utilizzato dai funzionari dei prestiti bancari per determinare i prestiti immobiliari a reddito.

Indipendentemente dal fatto che il contesto sia di finanza aziendale, finanza pubblica o finanza personale, il rapporto riflette la capacità di pagare il debito dato un particolare livello di reddito. Il rapporto indica il reddito operativo netto come multiplo delle obbligazioni di debito dovute entro un anno, inclusi interessi, capitale, fondi di ammortamento e canoni di locazione.

L’indice misura la sostenibilità finanziaria del debito e questa capacità non è da intendersi a consuntivo, ma previsionale.

Come si calcola il DSCR?

Il DSCR pone a confronto il cash flow operativo previsionale prodotto dall’impresa, al netto delle imposte, e il flusso finanziario al servizio del debito, ovvero le quote capitale dei finanziamenti a medio lungo termine che verranno rimborsate nel periodo in oggetto.

Debt Service Coverage Ratio = (cash flow operativo – imposte) / flusso finanziario al servizio del debito

Un DSCR inferiore a 1 significa che il flusso di cassa è negativo, e quindi l’azienda o la persona fisica non sarà in grado di coprire o pagare le obbligazioni di debito correnti senza attingere a fonti esterne.

Se il rapporto di copertura del servizio del debito è pari a 1 o comunque strettamente vicino, ad esempio 1.1, significa che l’entità è vulnerabile e un lieve calo del cash flow potrebbe renderla incapace di onorare il proprio debito.

In genere, un DSCR ottimale deve essere maggiore di 1, in modo che si abbia la certezza che il flusso di cassa generato dalla gestione operativa nel periodo considerato sia in grado di far fronte al debito finanziario.

Tuttavia, se da un lato il calcolo del valore a denominatore appare piuttosto semplice (è sufficiente mettere in somma gli importi espressi in quota capitali presenti sui piani di ammortamento dei mutui), il calcolo del flusso di cassa operativo al netto delle imposte non è di semplice realizzazione. Infatti, oggi giorno, è importantissimo come ogni azienda, ogni imprenditore e ogni persona fisica, debba redigere un budget previsionale.

L’importanza del DSCR

La Riforma della Crisi d’impresa introdotta a marzo 2019 ha stabilito per tutte le società di capitali (a esclusione delle grandi imprese), l’obbligo di dotarsi di un’organizzazione interna adeguata a prevenire e anticipare l’eventuale crisi d’impresa.

Il legislatore, assieme al CNDCEC, ha elaborato uno schema pratico di rilevazione trimestrale per intercettare eventuali anomalie gestionali, ovvero segnali premonitori della crisi d’’impresa.

Lo schema è costituito da un insieme di analisi di varia natura (gestionale, erariale, organizzativa, ecc). Tra queste, al fine di verificare lo stato di salute economico – finanziario, il DSCR è stato incluso nei 7 indicatori indicati dalla disciplina.

Tutte le imprese hanno il dovere di calcolare il proprio DSCR prospettico al fine di valutare la sostenibilità del debito e la continuità aziendale.

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